CIBO E PENSIERI


Ragazzi, qua bisogna darsi una mossa.
Vi potrei magari raccontare delle mille esperienze che ho vissuto in questi mesi, dei posti in cui sono stata, delle persone che ho conosciuto, dei cibi che ho mangiato, preparato e imparato a cucinare, ma facciamo un passo indietro.


Chi mi segue? Dico sul blog, chi mi segue? Direte voi, c'è poco da seguire, visto che l'ultimo aggiornamento del mio scarno e ancora giovane blog risale allo scorso settembre.
Eppure qualcuno mi segue: con mia grande sorpresa, l'altro giorno quando controllavo le visite, ho constatato che hanno superato le 2000. Incredibile, per un blog moribondo, o in leggera agonia come il Bollettino.

Oggi però è un nuovo giorno e mi piace pensare che il blog sia in via di guarigione; gli eventi di questi mesi sono stati troppi e sarebbe un peccato non condividerli con chi mi legge.

Mi trovo attualmente a metà del mio soggiorno bimensile a Barcelona. Il Master in Storia e Cultura dell'Alimentazione mi ha portato fin qui, e vi lascio immaginare la felicità di passare del tempo in questa città magica.
Per prima cosa ho dimezzato il mio inverno. Il clima siberiano che imperversava a Torino è stato immediatamente rimpiazzato da temperature più piacevoli e da diverse ore di luce in più. Ottimo punto di partenza.
Mi sono buttata in una convivenza sullo stile de L'appartamento spagnolo, che, dirò un'ovvietà, ma è un'esperienza che ti fa capire delle cose su di te e sulla tua maniera di relazionarti con gli altri, sulle altre persone, sulla comunicazione, sul linguaggio verbale e non, sulla serenità domestica e sulla ricchezza che si può ricavare da tutto questo.
Frequento lezioni che sono per lo più avvincenti, sull'alimentazione relazionata con la storia, l'antropologia, la religione, e che quasi sempre sono in grado di offrirmi spunti di riflessione interessanti, sui quali sviluppare un pensiero personale, o riflessioni di gruppo che spesso faccio con i miei compagni di master.
Essendo un master europeo vi sono, ovviamente, partecipanti europei, fra i quali italiani, francesi e spagnoli, ma non solo. Ci sono per esempio studentesse che vengono dalla Colombia, dal Messico, dall' Ecuador, dal Brasile, dagli Stati Uniti. Alè. Musica per le mie orecchie.
Non so se vi rendete conto, ma studiare per tutta la vita lingue straniere, e avere finalmente l'opportunità di parlare con delle persone che condividono una passione, mi sembra davvero la cosa migliore che mi potesse capitare.
Durante i miei anni di studio, alcune volte, avevo l'impressione che fosse un grande spreco di energia, che mi avrebbe portato soltanto alla mera decifrazione di codici, senza avere una reale preparazione, che mi potesse condurre a qualcosa di utile. Ciò che non avevo compreso a fondo è che, per comunicare, un codice comune è necessario, un codice che non è necessariamente una lingua in cui parlarsi. Non vorrei risultare brutalmente sentimentale, ma quando si condivide un interesse, la comunicazione passa anche per altri canali e il cibo è un canale meraviglioso per poter dire delle cose.
La ricchezza linguistica, la possibilità di parlare in una stessa conversazione in francese con Amandine, in spagnolo con Catalina, e in italiano con Giulia, è sinonimo per me della ricchezza alimentare e gastronomica nella quale mi sono ritrovata. È impossibile non essere curiosi davanti a tradizioni, culture e preparazioni diverse.
Il livello di condivisone cresce di giorno in giorno; ognuno offre il suo sapere (culinario e non) con la massima generosità, e chi lo riceve lo accoglie come un dono prezioso da custodire. Evviva.

È proprio per questo che mi sembra un peccato aver in un certo senso “abbandonato” il Bollettino. Di fatto non l'ho abbandonato: è la mia creatura, e almeno una volta al giorno passo a vedere come sta (Sarà mica per questo che il numero delle viste sale? Saranno tutte mie?), ma ho deciso che è il momento di lasciare da parte le scuse, tipo “Ho troppe cose da fare”, “Ho iniziato il master”, “Sono sempre in viaggio e non ho tempo di cucinare”.
Questo master è un'esperienza più unica che rara, per il livello di comunicazione che si raggiunge, anche senza dirsi niente.
E la voglia di far passare tutto questo nuovo sapere è troppa.

Donc, stay tuned!
Besitos




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